Cambiamenti a briciole sparse per la scuola

Anche per la scuola sono tempi di cambiamento sul modello politico di questa prima metà del Ventunesimo secolo. Questo modello è fondato sul “disordine di contenuti e di incroci sparpagliati” in una mente forgiata sul messaggio breve e continuo del social-media, più che sulla logica del pensiero logico-sistemico-progettuale. Leggiamo e commentiamo in sintesi le ultime notizie, dunque, sullo sparpagliamento di briciole di quella che vorrebbe essere una riforma della scuola. Ebbene, il Ministro del MIM ha anticipato cambiamenti nei corsi di studio, nei curricoli della scuola del primo grado: “Informatica” e “STEM” (=Science, Technology, Engineering, Mathematics, ossia discipline di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Rispetto ai cambiamenti già esposti in precedenza, la ripresa delle materie classiche, umanistiche di latino e storia antica dovrà  interfacciarsi con saperi, procedure e didattiche delle discipline e metodologie della intelligenza artificiale per ragazzi da 9 a 14 anni. Non sarà molto semplice la stesura di queste linee curricolari e sarà ancora più complicato mettere in atto e praticare i nodi relazionali di tutto questo complesso sapere. Saranno necessari investimenti per gli strumenti didattici e soprattutto per produrre corsi di formazione destinate al personale docente e tecnico. Queste nuove competenze di cui dovranno farsi carico le figure professionali non potranno non incidere su compensi stipendiali e soprattutto su profondo cambiamento dei contratti di lavoro, che già da anni mettono in evidenza una grave carenza strutturale, anche per la rigidità da tempi antichi dei sindacati.

Vanni Savazzi weblog