Efferatezza del potere e umanità della cultura

Sono tempi questi in cui si scontrano due forze dell’uomo, dell’umanità: a) il potere intenzionale di aggredire altri uomini, denominati nemici, per portare la morte di altri uomini e per acquisire potere e ricchezza materiale per sé o da parte di pochi altri amici e la miseria del resto dell’umanità; b) la forza morale e i valori sociali della cultura, disponibili liberamente per accrescere conoscenza e sapere per tutta l’umanità. Due forze opposte: il potere della morte prodotta dalle armi versus la diffusione libera per tutti della vita della cultura, l’essenza del bene per arricchire l’animo e la vita materiale delle persone, di tutte le persone di questo mondo. Due forme di amministrazione pubblica e di vita sociale: il potere di pochi, che abusano delle proprie facoltà per portare la morte con le armi  per uccidere altri uomini e sottrarne le ricchezze materiali e la misera delle facoltà umane; la forza morale e virtuosa di chi governa l’Amministrazione pubblica per portare cultura e valori sociali a tutta l’umanità. La violenza disumana della forza di volontà intenzionale di uccidere tutti gli altri uomini per tenere per sé la ricchezza della moneta e dei prodotti della terra è storicamente resiliente dalle prime forme sociali ad oggi. La forza dei valori sociali dell’umanesimo ha e avrà sempre la meglio anche se difficilmente riuscirà a mantenere per sempre nei Governi delle amministrazioni politiche tali valori: purtroppo, il difetto strutturale ancora in atto è e resta l’assenza di forza educativa per rimuovere dalle menti dei giovani prima di tutto e degli adulti il fascino verso la morte che portano con sé questi ignobili potenti.

Vanni Savazzi weblog