Estremismi bipolari

Come si legge dagli articoli di un grande giornalista, le democrazie dei due poli fondamentali Stati Uniti-Europa si stanno muovendo verso poli estremi. Impossibile non essere d’accordo su questa visione della storia attuale. Questa attrattiva verso poli estremi sembra convergere sulle leggi della chimica: i poli delle democrazie occidentali si muovono sulla stessa debolezza dei campi “elettrici” delle interazioni molecolari dipolo-dipolo. Ecco, tuttavia, la diversa debolezza tra forze politiche e attrattiva verso poli estremi dei popoli occidentali, rispetto alle forze chimico-elettriche. La debolezza della attuale, comprensibile attrattiva dei cittadini delle democrazie verso poli estremi e distanti resta tuttavia su un altro dato di fatto. La debolezza profonda delle attuali politiche occidentali si poggiamo sulla fragilità di punti focali di cambiamento, di pilastri fondanti, sulla dispersività di tempi, luoghi, sulla misconoscenza di reperibilità risorse umane e materiali, sulla momentaneità delle idee e delle scelte politiche e sulla totale assenza di prospettive a medio-lungo termine. Tale profonda ed estesa debolezza è particolarmente pesante in un periodo economico-sociale di grandi e profondi cambiamenti, di cui tutte (o quasi tutte) le forze politiche delle democrazie occidentali attuali sono mancanti. Tale debolezza ha una causa fondante: la bassezza di cultura e di competenza delle figure politiche, l’assenza di risorse umane, di intelligenza politica e morale all’interno di organizzazioni, aggregazioni politiche, che dovrebbero orientare e guidare cambiamenti profondi, globali. Le forze politiche delle attuali generazioni sono lontane da una visione globale dei problemi per scelte globali, sono carenti di conoscenze di base persino in sede territoriale.

Vanni Savazzi weblog