Puntuali i dati ISTAT giungono a fine anno. Vediamo di leggere uno stralcio in merito alle nascite in Italia da “Il Sole 24 ore”: “Ancora un record al ribasso per le nascite: nel 2023 scendono a 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022 registrando un calo del 3,4%. È quanto emerge dai dati dell’Istat su natalità e fecondità della popolazione residente relativi all’anno 2023. Per ogni mille residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini lo scorso anno. Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi – si legge nel report – a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023”. Situazione grave per il futuro del nostro Paese? Se pensiamo al futuro di un Paese esclusivamente in rapporto a una stabilità di discendenza dalle stesse radici storiche e dalla stabilità di residenza, la risposta è fin troppo semplice ed è negativa. Ma questa impostazione non tiene conto della realtà dei fatti. In un società – in linea generale si sta valutando – in cui la famiglia si disperde e non genera figli, di cosa ci si meraviglia e su cosa si piange? In un ambiente familiare che amplia nel tempo, in questi ultimi tempi il proprio status nella disgregazione, la propria incapacità di voler generare figli ed educarli come conviene, facendo sacrifici e lavorando verso il futuro, non ci si può aspettare di meglio. In una famiglia che espande queste pessime qualità, è una fortuna per i potenziali nascituri non nascere. E’ altrettanto certo che tali aspetti non si espandono ovunque e regolarmente, ma sono crescenti. Ecco, poi i politici da strapazzo cercano di deviare il discorso portando l’attenzione sulla presunta colpevolezza dell’immigrazione, sull’odio verso gli immigrati. Se gli studenti e i laureati italiani migliori espatriano verso migliori istituti di formazione e verso mercati del lavoro molto più attraenti hanno tutte le ragioni: eppure non si cerca, nemmeno per cenni, tantomeno per tentativi di proposta, di investire su sistemi scolastici e universitari per ostacolare e bloccare questo scivolamento verso il baratro.
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