E’ uscito il Rapporto CENSIS 2024. A pag.10 della sintesi del Rapporto, un paragrafo porta il titolo “La fabbrica degli ignoranti”. E’ il paragrafo che si occupa di “conoscenze di base” delle nuove generazioni. Riportiamo questa valutazione complessiva sulla base dei dati rilevati e raffigurati nelle relative Tabelle : “Si palesano buchi di conoscenza in tutte le fasce di età anche in relazione a nozioni che si sarebbe tentati di dare per scontate”. Da questa valutazione in base a dati si conclude che “..la mancanza di conoscenze di base rende i cittadini più disorientati e vulnerabili”. A nostro parere, pur ritenendo importante, ineccepibile e necessaria questa periodica e accurata rilevazione, il giudizio sintetico di “fabbrica di ignoranti” è un po’ troppo “chiuso” e ristretto al termine di “fabbrica” del sistema scolastico. Primariamente una fabbrica è una struttura improntata con dichiarate, esplicite e consapevoli azioni alla produzione dei risultati richiesti dal mercato: le istituzioni scolastiche non hanno un mercato diretto a cui rivolgersi, hanno il compito di formare delle menti, delle intelligenze e delle competenze per le nuove generazioni che dovranno prendersi cura di propri saperi e nuove competenze per lavorare e vivere il proprio futuro. Certamente, i difetti ci sono e lo abbiamo ribadito più volte, ma le scuole non sono imprese private, sono istituzioni pubbliche normate e impostate a insegnare ai bambini, ai ragazzi, agli studenti ad imparare, a ragionare, a sapere come cercare il sapere e formarsi valori etici e motivazione e curiosità, partendo in ogni caso anche da singoli dati e precisi saperi e regole delle discipline di studio. In tutto questo, la rilevazione del CENSIS è importantissima perchè esprime una valutazione che deve essere rivolta a coloro, ai sistemi politici i quali hanno il dovere di fare investimenti periodici per innovare risorse materiali e umane degli Istituti scolastici, per cambiare i contratti di lavoro degli insegnanti, per investire su una formazione profonda e continua dei docenti e del personale tecnico e amministrativo, per raccordare sistemi pubblici scolastici e mondo del lavoro, per fare contratti di lavoro per diversificare, ampliare anche economicamente in fasce stipendiali le carriere del personale scolastico. Quindi, vorrei tornare al titolo di questo articolo per dire che la nomea di fabbrica degli ignoranti è più vicina alla classe politica, una classe politica che da diversi anni discende verso il basso in termini di cultura, sapienza e di competenze profonde per governare il sistema democratico e il futuro dei giovani.
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“La fabbrica degli ignoranti” scrive il Rapporto
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