Un registro non ostacola la formazione

I giornali di recente hanno riportato la notizia che una scuola avrebbe scelto di sospendere la valutazione intermedia degli studenti per evitare che gli impatti emotivi alla lettura dei giudizi determinino effetti negativi sulla motivazione al prosieguo del percorso formativo. Trovo innanzitutto sconveniente e ingiusto, come si è scritto su alcune pagine, produrre giudizi superficiali e perentori su questa scelta. Le motivazioni per questa scelta sono state per certo riflettute e portano in evidenza alcuni aspetti importanti: 1) le intelligenze emotive, le incertezze e i dubbi verso il proprio futuro dei ragazzi e dei giovani dei nostri tempi sono spesso trascurate e misconosciute dagli adulti; 2) il/la dirigente, i docenti e gli organi collegiali della scuola in questione prima di arrivare alla decisione hanno per certo approfondito tutti gli aspetti della questione, soprattutto il rapporto tra emozioni e cultura, tra emozioni e apprendimento. La riflessione su questi temi non sempre viene affrontata e tantomeno approfondita, non è banale ed è aspetto molto positivo. Ritengo, altresì, che vi sia una parte debole della decisione. Ritengo sia discutibile la “negazione” alla valutazione (si badi: intendo valutazione non semplicemente come voto/numero). La valutazione dovrebbe essere accompagnata e motivata con gli studenti e con il singolo singolo studente per condividere i buoni passi fatti e le successive mete: una valutazione condivisa e motivata dovrebbe essere data non soltanto in un momento di fine quadrimestre, bensì in modo continuativo, passo dopo passo. Probabilmente, in questo modo gli impatti emotivi “improvvisi” non dovrebbero comparire. In conclusione, lo strumento che riporta valutazione e voto (il registro, la scheda..) non dovrebbe avere la procedura di disvelamento, quale sipario di teatro; la negazione della valutazione con il voto è soltanto rinviata e uno stacco non cambia, non allontana di per sé il problema della motivazione ad apprendere. Lo studente dovrebbe arrivare alla lettura del giudizio conoscendo il senso e lo scopo del giudizio, con un debolissimo e previsto impatto emotivo sul passato: studente dovrebbe affrontare il momento e lo strumento del giudizio con la conoscenza/consapevolezza dei valori che porta dentro di sé per essere motivato a migliorare il proprio percorso.

Vanni Savazzi weblog