Come perdere ancora di più

C’è un Partito in Italia che non si accontenta di perdere, ma ama perdere molto di più: un partito che, quando è il momento di coprire l’area di centro-sinistra, va molto di più a sinistra per perdere meglio. E’ un partito che ha governato, con grandi difficoltà e diatribe da quartierino, nel settore della innovazione democratico-liberale, del cambiamento condiviso: ora è diventato un ex-partito, un partito di buone e capaci risorse locali non sapendo che farsene (tanto che tali risorse si guardano bene di esporsi al pensiero vagante), che proprio per perdere meglio e tanto di più decide di andare a coprire il populismo sinistroide, il populismo ridanciano e schiamazzante tipico di chi non ha dimostrato di sapere risolvere, capace soltanto di gridare sul web il problema già noto e avanzato senza dire nulla di nuovo. Un partito nuovo, ma già talmente vecchio che starà impegnato a tempo pieno su carta e sui social a parlare tanto senza dire niente per capire cosa fare. Un partito nuovo per non governare mai. Che sollievo per il centro-destra, potrà restare tranquillo per almeno due legislature! La sinistra in Italia ha la caratteristica tipica di chi, quando è ora di piegare al centro, va a si sinistra e quando è ora di andare a sinistra va al centro: una sinistra che ama andare a sbattere nel fosso, per farla breve. In effetti, in campagna per le elezioni di settembre 2022 ha fatto di tutto, ma proprio di tutto per perdere, ma è pur vero che il vuoto di pensiero dura da tempo. Allora, tanto vale cercare una scissione e provare a muovere il cervello per far funzionare il pensiero irrigidito in un freddo groviglio di trame. E’ necessario ripensare al Partito della ragion social-democratic-liberale, di un pensiero rinnovato per innovare e aperto alla globalizzazione, un partito impostato sul dialogo-confronto con il mondo delle generazioni nuove, un partito del pensiero orientato alla società che affronta prioritariamente i bisogni dei più deboli, impegnandosi a garantire eguaglianza globale di opportunità per risorse migliori e necessarie ad affrontare le nuove sfide. Quindi, forza ai LiberalDem scissionisti!

Vanni Savazzi weblog