Piano di paciere o piano di piacere?

Un conflitto molto difficile, che dura ormai da un anno tra due contendenti, una grande potenza assalitrice e un piccolo libero Stato assalito e sostenuto da una grande potenza e da tanti Stati dell’Occidente democratico, rischia di diventare mondiale coinvolgendo le massime potenze militari e rischia anche di coinvolgere il mondo della economia globale. Una grande potenza militare, primo partner ideologico della potenza assalitrice in guerra, grande protagonista anche della economia globale, della economia, che non funziona su base ideologica e sulla base della forma di governo, ha preso l’iniziativa di proporre un Piano di pace. Il Piano di pace a prima vista appare vicino agli obiettivi della potenza assalitrice e di altre potenze amiche nel mondo, ma questa interpretazione rispetta di certo la lettura di superficie pur mantenendo aperte letture di fondo a più larghi orizzonti intorno agli interessi della economia globale e degli interessi di mercato. Questo Piano di pace mette in scena per certo l’avvicinamento ideologico al primo partner, per compiacere e soddisfare primariamente i suoi interessi politico-militari dei confini e i suoi avvertimenti al mondo occidentale, ma con il più alto obiettivo nello stesso tempo di non sconvolgere gli interessi propri e di altri eco-partner nel mercato economico-finanziario globale. Piacere di riconoscere il modello politico, ma una pace che non dà vincitori per vincere la sfida globale del mercato e soprattutto non sancisce un perdente per ricominciare una nuova larga tenzone sulle piazze del mercato globale.

Vanni Savazzi weblog