Scena e fuori scena

L’attenzione al pensiero politico è sempre alta in questi tempi difficili, persino drammatici, in cui i grandi della Terra stanno tentando in uno scenario globale strade e piccole trame per trovare spunti di dialogo, balbettando e suggerendo tentativi di abbreviare distanze ancora profonde, in uno scenario che sta cambiando decisamente alcune croste ideologiche sugli sfondi di nuovi interessi economici.
Abbassando lo sguardo sulla scena di casa nostra, la nostra attenzione percepisce rapidamente soltanto frammenti di pensiero dei nostri politici, che vagano indecisi privi di lucidità, pur esibendo a voce alta schemi decisionali artificiosi, che hanno nulla di sostenibilità e di logicità risolutiva. Nelle logorate ambientazioni di sinistra, centro e destra, ci troviamo formazioni di cosiddetta destra in preda di euforia che, dopo avere incuriosito i mondi del politico, si sta muovendo un po’ a caso con etichette che sembrano tutto, fuorché impostazioni ragionate e pensate pur essendo schemi ripetuti a memoria indipendenti dalla realtà ragionata. Ci troviamo formazioni di cosiddetta sinistra, che conosce ancora poco chiaramente il luogo in cui risiede e ancora meno conosce indirizzi verso cui muoversi e altri gruppetti di lavoro centrista in cerca di un luogo in cui essere accolti. E così a casa nostra i cittadini, le imprese, le amministrazioni pubbliche, pur funzionando come possono, tengono in piedi un paese con buone potenzialità ma per il momento senza prospettive e con grosse difficoltà di tenuta economico-sociale.

Vanni Savazzi weblog